Servizio TG 9 di Michele Colangelo
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30 marzo 2012
Juventus vs Napoli La partita
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7 novembre 2011
La pioggia di polemiche non spegne il sole di Napoli
La pioggia ha lavato l’emozione dell’attesa della sfida con
la Vecchia Signora,
ma con tre competizioni da affrontare agli azzurri non mancherà il lavoro. Da
lavare, però, sono anche le polemiche per il rinvio di una partita che, dati
metereologici alla mano, non era proprio il caso di disputare rischiando l’incolumità
del popolo di tifosi.
L’incontro con i bianconeri è solo rinviato e quando il fatidico incontro avrà luogo è bene dimenticare il passato, come recita il detto partenopeo, e concentrarsi solo sul futuro. Quello del Napoli, infatti, è pieno di impegni con un calendario che non lascia spazio al riposo. Il previdente Mazzarri ha concesso tre giorni libri ai suoi ragazzi, tre giorni da passare con ombrello alla mano, ma utili per recuperare le forze sebbene si resti in ogni caso all’umido. Basterà una buona e calda pizza napoletana per sciogliere ogni gelido timore, per poi tornare ancora una volta agli ordini del tecnico toscano sul manto erboso di Castel Volturno.
Dopo la settimana di sosta, con gli azzurri di Prandelli impegnati a calamitare l’attenzioni degli appassionati sportivi, si torna in campo e dalla parte opposta in panchina siederà una vecchia conoscenza del Napoli. A stringere la mano di Mazzarri ci sarà un buon vecchio Reja, un tempo autore dell'ascesa del Napoli dalla C alla serie A, e adesso abile addestratore di aquile pronte a volare sulle ali dell’entusiasmo che solo le vittorie sportive possono infondere. Poco importa se i ballottaggi cambieranno un po’ il centrocampo o la difesa: si parla di un Dossena che insidia il poso a Zuniga, ma è altrettanto vero che tutti i calciatori, in questa delicata fase del campionato, dovranno essere pronti ogni qual volta saranno chiamati a combattere per la causa azzurra.
L’umida pausa di campionato consentirà ad Aronica, tra i migliori in campo contro il Bayern Monaco, di recuperare dall’infortunio che non gli ha consentito di tornare subito in allenamento con i compagni in impermeabile. A quota 14 punti il Napoli ha il compito di continuare l’inseguimento delle dirette concorrenti alla vetta della classifica. C’è il sempre vivo Palermo, pronto a esplodere da mina vagante del campionato, il diavolo rossonero in pieno recupero dopo l’affannoso avvio di stagione e la sorprendente Udinese di Guidolin in testa a pari punti proprio con la Lazio. Una sfida con la romana, dunque, determinante per consolidare o cambiare i vedetti sanciti pochi giorni prima. Il sole di Napoli potrà anche essere offuscato dalle nubi cariche di pioggia, ma le precipitazioni non dureranno in eterno e anche il momento difficile passerà.
Basta quel sempre utile pizzico di fantasia sudamericana in campo per far risplendere ancora una volta gli azzurri in classifica e in Champions League. Le piogge di polemiche non basteranno per spegnere l’entusiasmo di una piazza che vive di calcio e sogna il nuovo miracolo azzurro.
L’incontro con i bianconeri è solo rinviato e quando il fatidico incontro avrà luogo è bene dimenticare il passato, come recita il detto partenopeo, e concentrarsi solo sul futuro. Quello del Napoli, infatti, è pieno di impegni con un calendario che non lascia spazio al riposo. Il previdente Mazzarri ha concesso tre giorni libri ai suoi ragazzi, tre giorni da passare con ombrello alla mano, ma utili per recuperare le forze sebbene si resti in ogni caso all’umido. Basterà una buona e calda pizza napoletana per sciogliere ogni gelido timore, per poi tornare ancora una volta agli ordini del tecnico toscano sul manto erboso di Castel Volturno.
Dopo la settimana di sosta, con gli azzurri di Prandelli impegnati a calamitare l’attenzioni degli appassionati sportivi, si torna in campo e dalla parte opposta in panchina siederà una vecchia conoscenza del Napoli. A stringere la mano di Mazzarri ci sarà un buon vecchio Reja, un tempo autore dell'ascesa del Napoli dalla C alla serie A, e adesso abile addestratore di aquile pronte a volare sulle ali dell’entusiasmo che solo le vittorie sportive possono infondere. Poco importa se i ballottaggi cambieranno un po’ il centrocampo o la difesa: si parla di un Dossena che insidia il poso a Zuniga, ma è altrettanto vero che tutti i calciatori, in questa delicata fase del campionato, dovranno essere pronti ogni qual volta saranno chiamati a combattere per la causa azzurra.
L’umida pausa di campionato consentirà ad Aronica, tra i migliori in campo contro il Bayern Monaco, di recuperare dall’infortunio che non gli ha consentito di tornare subito in allenamento con i compagni in impermeabile. A quota 14 punti il Napoli ha il compito di continuare l’inseguimento delle dirette concorrenti alla vetta della classifica. C’è il sempre vivo Palermo, pronto a esplodere da mina vagante del campionato, il diavolo rossonero in pieno recupero dopo l’affannoso avvio di stagione e la sorprendente Udinese di Guidolin in testa a pari punti proprio con la Lazio. Una sfida con la romana, dunque, determinante per consolidare o cambiare i vedetti sanciti pochi giorni prima. Il sole di Napoli potrà anche essere offuscato dalle nubi cariche di pioggia, ma le precipitazioni non dureranno in eterno e anche il momento difficile passerà.
Basta quel sempre utile pizzico di fantasia sudamericana in campo per far risplendere ancora una volta gli azzurri in classifica e in Champions League. Le piogge di polemiche non basteranno per spegnere l’entusiasmo di una piazza che vive di calcio e sogna il nuovo miracolo azzurro.
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19 ottobre 2011
Un pareggio che vale “L’ORO DI NAPOLI”
Era partito senza il favore dei pronostici e condannato nel
girone della morte. Dopo 21 anni di attesa il ritorno tra i campioni non è
stato tra i più semplici, ma questo Napoli ha combattuto alla pari con i
corsari inglesi, sfidato la fantasia spagnola e lottato con onore con il colosso
tedesco.
Una vittoria e due pareggi a testa alta è il bilancio positivo. L’ultimo punto ottenuto sul manto erboso di uno stadio gremito di tifosi azzurri, che superano record d’incassi e sono testimoni ancora una volta di una partita pezzo di storia del Calcio Napoli . Una squadra che, dopo ogni colpo ricevuto, ha l’umiltà di rialzarsi e tornare in avanti alla ricerca del gol che vale il pareggio. Il secondo pari nel girone vale tanto quanto l’oro. Ma qual è quello di Napoli? La vera ricompensa per il tifoso è fargli assistere a una partita dopo la squadra azzurra non si risparmia e non getta mai la spugna.
Questo è il Napoli di Walter Mazzarri, una compagine che a piccoli passi sta continuando il suo cammino in Champions League, mentre lotta gomito a gomito con i più titolati e blasonati avversari. Non è stato però il caso a far entrare quel pallone nella rete di Neuer, ma la forza di volontà di un gruppo che non si è mai arreso. Sulla coscienza restano solo qualche giallo di troppo, ma al Napoli niente altro può essere rimproverato poiché non ha permesso a nessuno, fino a questo momento, di potersi fregiare di una vittoria ai suoi danni. Un dato che deve far riflettere e inorgoglire una piazza che vive, respira e beve calcio spettacolo da ormai molti anni. Dalla serie C alla Champions League i tifosi del Napoli sono sempre lì, in quella curva B che dona emozioni uniche al mondo.
Del Manchester City spaventava la tecnica dei calciatori e del Bayern Monaco l’esperienza in più di una squadra abituata da tempo a calcare i campi d’Europa. Ogni partita, però, ha una storia a se stessa. Dopo queste prime tre gare di Champions difficilmente qualche avversario in futuro commetterà l’errore di sottovalutare il Napoli.
A Castel Volturno il tecnico toscano ha preparato bene le tattiche da adottare a Fuorigrotta, con i giocatori che non deludono ogni qual volta sono chiamati in causa. I tedeschi hanno creato una gabbia intorno al Matador, cercando di bloccare la macchina da gol partenopea, ma l’erede di Careca è affiancato da colleghi che sono altrettanto pericolosi.
Da sottolineare i continui miglioramenti di Lavezzi, la cui velocità è sempre più al servizio della squadra, le giocate mai fine a se stesse di Hamsik e un Zuniga che segue l’esempio dei compagni di squadra. L’urlo dei tifosi ha riecheggiato al San Paolo anche grazie a un portiere. Un ruolo troppe volte sottovalutato, ma che a volte può essere determinante quando a difendere i pali c’è un giocatore d’esperienza. E’ il caso di un veterano dell’area piccola, un estremo difensore che ha sfidato il rigorista tedesco fino all’ultimo istante prima di intuire l’angolo nel quale la sfera era indirizzata. Morgan De Sanctis ha regalato un punto d’oro al Napoli afferrando il pallone tra le sue braccia. Quando 11 elementi lottano senza tregua per difendere il risultato tutto diventa prezioso come l’orgoglio, la forza di volontà e l’amore per il calcio. Anche questo è “l’Oro di Napoli”
Una vittoria e due pareggi a testa alta è il bilancio positivo. L’ultimo punto ottenuto sul manto erboso di uno stadio gremito di tifosi azzurri, che superano record d’incassi e sono testimoni ancora una volta di una partita pezzo di storia del Calcio Napoli . Una squadra che, dopo ogni colpo ricevuto, ha l’umiltà di rialzarsi e tornare in avanti alla ricerca del gol che vale il pareggio. Il secondo pari nel girone vale tanto quanto l’oro. Ma qual è quello di Napoli? La vera ricompensa per il tifoso è fargli assistere a una partita dopo la squadra azzurra non si risparmia e non getta mai la spugna.
Questo è il Napoli di Walter Mazzarri, una compagine che a piccoli passi sta continuando il suo cammino in Champions League, mentre lotta gomito a gomito con i più titolati e blasonati avversari. Non è stato però il caso a far entrare quel pallone nella rete di Neuer, ma la forza di volontà di un gruppo che non si è mai arreso. Sulla coscienza restano solo qualche giallo di troppo, ma al Napoli niente altro può essere rimproverato poiché non ha permesso a nessuno, fino a questo momento, di potersi fregiare di una vittoria ai suoi danni. Un dato che deve far riflettere e inorgoglire una piazza che vive, respira e beve calcio spettacolo da ormai molti anni. Dalla serie C alla Champions League i tifosi del Napoli sono sempre lì, in quella curva B che dona emozioni uniche al mondo.
Del Manchester City spaventava la tecnica dei calciatori e del Bayern Monaco l’esperienza in più di una squadra abituata da tempo a calcare i campi d’Europa. Ogni partita, però, ha una storia a se stessa. Dopo queste prime tre gare di Champions difficilmente qualche avversario in futuro commetterà l’errore di sottovalutare il Napoli.
A Castel Volturno il tecnico toscano ha preparato bene le tattiche da adottare a Fuorigrotta, con i giocatori che non deludono ogni qual volta sono chiamati in causa. I tedeschi hanno creato una gabbia intorno al Matador, cercando di bloccare la macchina da gol partenopea, ma l’erede di Careca è affiancato da colleghi che sono altrettanto pericolosi.
Da sottolineare i continui miglioramenti di Lavezzi, la cui velocità è sempre più al servizio della squadra, le giocate mai fine a se stesse di Hamsik e un Zuniga che segue l’esempio dei compagni di squadra. L’urlo dei tifosi ha riecheggiato al San Paolo anche grazie a un portiere. Un ruolo troppe volte sottovalutato, ma che a volte può essere determinante quando a difendere i pali c’è un giocatore d’esperienza. E’ il caso di un veterano dell’area piccola, un estremo difensore che ha sfidato il rigorista tedesco fino all’ultimo istante prima di intuire l’angolo nel quale la sfera era indirizzata. Morgan De Sanctis ha regalato un punto d’oro al Napoli afferrando il pallone tra le sue braccia. Quando 11 elementi lottano senza tregua per difendere il risultato tutto diventa prezioso come l’orgoglio, la forza di volontà e l’amore per il calcio. Anche questo è “l’Oro di Napoli”
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