Quando il Napoli di Maradona giocava senza il Pibe De Oro vinceva senza
brillare.
Adesso gli azzurri di Mazzarri dovranno fare altrettanto nel caso in cui il Matador non riuscisse a domare il suo nuovo avversario: l’infortunio. Un’ombra grigia e fredda che si getta impietosa su ogni calciatore e ne condiziona prestazione e qualità di gioco.
La punta sudamericana ha giocato un inizio di campionato eccellente, riconfermando quanto di buono aveva fatto nella precedente stagione.
Rete dopo rete e azione dopo azione, Edison è entrato nel cuore dei tifosi azzurri da troppi anni orfani di miti calcistici. Il San Paolo aveva bisogno di tornare a ospitare esaltanti partite di Champions League, di far respirare ai partenopei aria di grande sfida con una sfilata di calciatori dalla raffinata tecnica pronti a testarsi sul manto erboso di Fuorigrotta. Con il primo della classe in forse, al professore del calcio toscano non resta altro che scegliere l’ovvia alternativa sperando che la prestazione del sostituto sia all’altezza del titolare. E’ arrivato il momento di Goran Pandev.
Un ritorno quello della punta macedone a San Siro, dopo tanto tempo trascorso a sgomitare per un po’ di spazio tra i nerazzurri. E’ giunta l’ora di dimostrare da avversario il proprio valore e di lucidare lo scarpino sinistro per non fallire nelle conclusioni e sui calci piazzati. Il ritorno che aspettano i napoletani è quello di un Pandev che non sbaglia sotto rete, con la freddezza che lo ha contraddistinto mentre indossava un’altra casacca azzurra, quella della Lazio. Un tempo a Napoli non c’erano problemi in attacco grazie a un certo Careca, la macchina da gol partenopea, pronta a sfidare ogni difesa. Un brasiliano fondamentale per quella 'Magica' che infiammava l’animo non solo dei tifosi del Napoli, ma di chiunque amasse il calcio giocato ad alto livello.
E’ bello volare, di quanto in quando, con la fantasia e pensare ai gloriosi anni degli scudetti. Partite, campionati e vittorie che da generazioni i padri tifosi azzurri raccontano ai propri figli quando li accompagnano allo stadio per assistere a una nuova partita di quella squadra. Una compagine che sulla carta si chiama Napoli Calcio, ma ai partenopei piace definire con il termine “Amore”. Un passato che rende orgoglioso il popolo napoletano abituato a mangiare calcio di prima qualità e a bere nettare di spettacolo sudamericano. Oggi si parla di una squadra che sorprende per quattro anni giocati ad alto livello, lasciandosi alle spalle problemi, incertezze e categorie minori. Un duro lavoro, come quello che svolge Cavani nella sua partita contro l’infortunio. Edison ha trafitto decine di portieri, incantato il San Paolo con il suo senso del gol, trovando la giusta intesa con il collega argentino tutto velocità e sregolatezza. La sfera è posizionata sul dischetto, Cavani si è allontanato e sta per calciare dai fatidici undici metri. Tutti i tifosi sperano che il Matador segni il rigore. Una rete contro l’infortunio.
Adesso gli azzurri di Mazzarri dovranno fare altrettanto nel caso in cui il Matador non riuscisse a domare il suo nuovo avversario: l’infortunio. Un’ombra grigia e fredda che si getta impietosa su ogni calciatore e ne condiziona prestazione e qualità di gioco.
La punta sudamericana ha giocato un inizio di campionato eccellente, riconfermando quanto di buono aveva fatto nella precedente stagione.
Rete dopo rete e azione dopo azione, Edison è entrato nel cuore dei tifosi azzurri da troppi anni orfani di miti calcistici. Il San Paolo aveva bisogno di tornare a ospitare esaltanti partite di Champions League, di far respirare ai partenopei aria di grande sfida con una sfilata di calciatori dalla raffinata tecnica pronti a testarsi sul manto erboso di Fuorigrotta. Con il primo della classe in forse, al professore del calcio toscano non resta altro che scegliere l’ovvia alternativa sperando che la prestazione del sostituto sia all’altezza del titolare. E’ arrivato il momento di Goran Pandev.
Un ritorno quello della punta macedone a San Siro, dopo tanto tempo trascorso a sgomitare per un po’ di spazio tra i nerazzurri. E’ giunta l’ora di dimostrare da avversario il proprio valore e di lucidare lo scarpino sinistro per non fallire nelle conclusioni e sui calci piazzati. Il ritorno che aspettano i napoletani è quello di un Pandev che non sbaglia sotto rete, con la freddezza che lo ha contraddistinto mentre indossava un’altra casacca azzurra, quella della Lazio. Un tempo a Napoli non c’erano problemi in attacco grazie a un certo Careca, la macchina da gol partenopea, pronta a sfidare ogni difesa. Un brasiliano fondamentale per quella 'Magica' che infiammava l’animo non solo dei tifosi del Napoli, ma di chiunque amasse il calcio giocato ad alto livello.
E’ bello volare, di quanto in quando, con la fantasia e pensare ai gloriosi anni degli scudetti. Partite, campionati e vittorie che da generazioni i padri tifosi azzurri raccontano ai propri figli quando li accompagnano allo stadio per assistere a una nuova partita di quella squadra. Una compagine che sulla carta si chiama Napoli Calcio, ma ai partenopei piace definire con il termine “Amore”. Un passato che rende orgoglioso il popolo napoletano abituato a mangiare calcio di prima qualità e a bere nettare di spettacolo sudamericano. Oggi si parla di una squadra che sorprende per quattro anni giocati ad alto livello, lasciandosi alle spalle problemi, incertezze e categorie minori. Un duro lavoro, come quello che svolge Cavani nella sua partita contro l’infortunio. Edison ha trafitto decine di portieri, incantato il San Paolo con il suo senso del gol, trovando la giusta intesa con il collega argentino tutto velocità e sregolatezza. La sfera è posizionata sul dischetto, Cavani si è allontanato e sta per calciare dai fatidici undici metri. Tutti i tifosi sperano che il Matador segni il rigore. Una rete contro l’infortunio.
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