22 dicembre 2011

Marea azzurra sul Genoa

Nella vita quotidiana può capitare spesso di dover contare fino a sei, ma annotare altrettante marcature in una gara di calcio non è compito frequente per un direttore di gara.
Sei reti confermano una netta superiorità in campo, un dominio assoluto dal primo all'ultimo minuto di gioco in una partita nella quale il fischio finale dell'arbitro è il solo a concedere una tregua alla dolorante squadra che esce a testa bassa dal campo.
Il ruolo del comprimario, questa volta, è toccato al gemellato grifone del Genoa che, sebbene abbia cercato di leccare le sue ferite in fretta, non è riuscito a scendere in campo con un undici all'altezza e in grado di fronteggiare un Napoli affamato di vittoria.
Inutile poi domandarsi se l'esito dell'incontro sarebbe stato il medesimo nel caso in cui il Genoa fosse sceso sul manto erboso di Fuorigrotta al massimo della condizione e con tutti gli elementi della rosa rossoblù. Con i 'se' e con i 'ma' non si è mai scritta una vittoria in campo.
Non fa eccezione neanche l'ultima del 2011 allo stadio San Paolo.


San Gennaro non ha dovuto più concentrarsi sulla porta azzurra, poiché anch'egli era impegnato ad applaudire ad ogni nuova rete mentre il matador sudamericano continuava a dettare i tempi surclassando difensori e portiere.
Al festival del gol hanno partecipato anche coloro i quali di raro riescono a iscriversi nel registro dei marcatori.
E' il caso del buon Camillo Zuniga, l'esterno di fascia tutta forza di volontà e velocità, ma dalla scarsa precisione nel tiro. Anche questa definizione del calciatore colombiano, al termine degli ultimi novanta minuti giocati, viene modificata. Il gol dal limite dell'area di rigore fa scoprire le doti balistiche di Zuniga, troppo spesso relegato al ruolo di assistman dal piede utile solo per il suggerimento.
C'è posto per un momento di gloria anche per il fedele azzurro Walter Gargano. Il gol è un bel regalo di Natale per i suoi tifosi e per se stesso. Una piccola perla di soddisfazione che riempie il cuore di gioia al roccioso mediano e ne conferma il talento non solo in qualità di partner ideale del collega Inler.


Mentre il grifone cercava di afferrare con gli artigli della disperazione un impossibile pareggio, il matador sudamericano agitava la sua frusta di sopraffina tecnica piegando al suo cospetto difensori e portiere. Una performance atletica, quella di Edinson Cavani, degna di uno dei più forti attaccanti al mondo. Una nuova prestazione da incorniciare da parte del matador, come quella che ha offerto il suo Napoli, che impreziosisce una vittoria ricca di significato.
Ora è tempo di gustarsi il dolce panettone davanti al fuoco e pensare solo al meritato riposto. Salutando lo sconfitto Genoa è giunto il tempo di recuperare le forze, ritrovare la migliore forma atletica poiché l’undici azzurro sarà presto chiamato a sostenere nuove prove. Sfide in Europa, con un difficile singolar tenzone all’inglese, e una lunga corsa ancora da vincere in campionato.


Questo Napoli non deva mai dimenticare che per tornare sul podio della Champions League all’inizio del prossimo campionato è necessario ripetere il buon piazzamento della scorsa annata.






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