4 dicembre 2011

Il Napoli sogna da CAMPIONE

Imparare dai propri errori è un piccolo, ma al tempo stesso grande, segno di maturità.
Un passo avanti nel lungo cammino che ancora attende gli azzurri, che con umiltà hanno studiato e superato l'esame con le cosiddette piccole.
Non sono le quattro reti al Lecce, che ben si è battuto strenuamente nel difficile stadio San Paolo e neppure i tre punti conquistati il dato importante da sottolineare.
La crescita del gruppo, invece, è evidente ed è la vera vittoria da custodire gelosamente. Con nemmeno un attimo di tregua tra campionato, Champions League e Coppa Italia il Napoli deve fare di necessità virtù e imprimersi nella mente che nulla va lasciato al caso. Contro i giallorossi, infatti, non c'era ombra dell'ansia da prestazione pre-coppa, purtroppo patita a Verona e in altre sfide esterne, nè tantomeno il turn-over scientifico ha minato la forza del gruppo sceso in campo.
Tutto questo va ad arricchire l'Oro di Napoli, il bottino d'esperienze di una squadra che continua a imparare rapidamente da quando decise di ascendere dalla serie C fino ad arrivare in Champions League.


Da notare la maggior precisione nell'assist di Lavezzi che da solo velocista con poca efficacia, si è trasformato in una seconda punta ambita da tutti i club che desiderano regalare un degno compagno al proprio bomber.
C'è poi quell'Edinson Cavani che segna con un solo tocco.
Un piede che si muta quasi in una mazza da golf, pronto a vibrare il decisivo colpo freddando il portiere che osserva impotente la sfera che rotola in porta.
Quasi una partitella di calcio balilla, come ai tifosi veterani piacerebbe dire, o da consolle per le nuove e tecnologiche generazioni.
Il Napoli, però, non si è creato per gioco.
Il Napoli è una creatura figlia del presidente Aurelio De Laurentiis, che continua a cibarsi dell'ambrosia del calcio che solo nel capoluogo campano si può trovare.
Un nido ideale per crescere al sole del Mezzogiorno e migliorare gradualmente pensando in grande.
Con il Villarreal, adesso, sarà una nuova gara.


Dando ormai per assodata la crescita degli allievi di Mazzarri, escludiamo, quindi, il pericolo di sottovalutare gli iberici anche se già fuori dai giochi.
Di conseguenza ci si concentra solo ed esclusivamente, sulla formazione e sulla tattica da utilizzare.
Inutile nascondere che l'orecchio sarà incollato alla radio in cerca di aggiornamenti dal Manchester City.
Gli azzurri sanno che una vittoria contro il sottomarino giallo garantirebbe il passaggio del turno e questo conforta non poco.
Essere artefici del proprio destino, a prescindere dal risultato degli avversari, è un altro grande segno di maturità.
Nel girone considerato della "morte", con squadre sulla carta superiori, la piccola matricola partenopea si è fatta strada a suon di gol e spettacolo.
Le reti di Cavani hanno ribaltato ogni negativo pronostico della vigilia, ma non sarebbero state sufficienti per comiere l'impresa.
Anche il Napoli di Diego Armando Maradona, indiscutibilmente l'uomo in più della compagine napoletana, è riuscito nelle sue imprese alla fine degli anni ottanta contando anche su una granitica difesa, un centrocampo intelligente e un attacco spietato.
Un undici che giocava a memoria, con poche sbavature, e tanta fantasia da far sbocciare sul manto verde. Sulle orme dei precedessori camminano adesso capitan Cannavaro e compagni. Passo dopo passo il Napoli si avvia agli ottavi di finale di Champions League.
E' il momento di ricordarsi dei sacrifici fatti in passato per poi volgere lo sguardo all'orizzone del futuro.


Il sole che sta sorgendo alle spalle del Vesuvio preannuncia un'alba da impresa sportiva.

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