19 ottobre 2011

Un pareggio che vale “L’ORO DI NAPOLI”

Era partito senza il favore dei pronostici e condannato nel girone della morte. Dopo 21 anni di attesa il ritorno tra i campioni non è stato tra i più semplici, ma questo Napoli ha combattuto alla pari con i corsari inglesi, sfidato la fantasia spagnola e lottato con onore con il colosso tedesco.


Una vittoria e due pareggi a testa alta è il bilancio positivo. L’ultimo punto ottenuto sul manto erboso di uno stadio gremito di tifosi azzurri, che superano record d’incassi e sono testimoni ancora una volta di una partita pezzo di storia del Calcio Napoli . Una squadra che, dopo ogni colpo ricevuto, ha l’umiltà di rialzarsi e tornare in avanti alla ricerca del gol che vale il pareggio. Il secondo pari nel girone vale tanto quanto l’oro. Ma qual è quello di Napoli? La vera ricompensa per il tifoso è fargli assistere a una partita dopo la squadra azzurra non si risparmia e non getta mai la spugna.


Questo è il Napoli di Walter Mazzarri, una compagine che a piccoli passi sta continuando il suo cammino in Champions League, mentre lotta gomito a gomito con i più titolati e blasonati avversari. Non è stato però il caso a far entrare quel pallone nella rete di Neuer, ma la forza di volontà di un gruppo che non si è mai arreso. Sulla coscienza restano solo qualche giallo di troppo, ma al Napoli niente altro può essere rimproverato poiché non ha permesso a nessuno, fino a questo momento, di potersi fregiare di una vittoria ai suoi danni. Un dato che deve far riflettere e inorgoglire una piazza che vive, respira e beve calcio spettacolo da ormai molti anni. Dalla serie C alla Champions League i tifosi del Napoli sono sempre lì, in quella curva B che dona emozioni uniche al mondo.


Del Manchester City spaventava la tecnica dei calciatori e del Bayern Monaco l’esperienza in più di una squadra abituata da tempo a calcare i campi d’Europa. Ogni partita, però, ha una storia a se stessa. Dopo queste prime tre gare di Champions  difficilmente qualche avversario in futuro commetterà l’errore di sottovalutare il Napoli.


A Castel Volturno il tecnico toscano ha preparato bene le tattiche da adottare a Fuorigrotta, con i giocatori che non deludono ogni qual volta sono chiamati in causa. I tedeschi hanno creato una gabbia intorno al Matador, cercando di bloccare la macchina da gol partenopea, ma l’erede di Careca è affiancato da colleghi che sono altrettanto pericolosi.


Da sottolineare i continui miglioramenti di Lavezzi, la cui velocità è sempre più al servizio della squadra, le giocate mai fine a se stesse di Hamsik e un Zuniga che segue l’esempio dei compagni di squadra. L’urlo dei tifosi ha riecheggiato al San Paolo anche grazie a un portiere. Un ruolo troppe volte sottovalutato, ma che a volte può essere determinante quando a difendere i pali c’è un giocatore d’esperienza. E’ il caso di un veterano dell’area piccola, un estremo difensore che ha sfidato il rigorista tedesco fino all’ultimo istante prima di intuire l’angolo nel quale la sfera era indirizzata. Morgan De Sanctis ha regalato un punto d’oro al Napoli afferrando il pallone tra le sue braccia. Quando 11 elementi lottano senza tregua per difendere il risultato tutto diventa prezioso come l’orgoglio, la forza di volontà e l’amore per il calcio. Anche questo è “l’Oro di Napoli”

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