Nella trasmissione REPORT di domenica sera si è tornato a parlare dello scandalo che ha coinvolto la Società Sportiva Calcio Napoli provocandone la retrocessione in Serie B e il conseguente fallimento nel 2001.
L'inchiesta della Procura di Parma mette in luce l'acquisto e il finanziamento del Verona da parte di Calisto Tanzi, con i soldi sottratti alla Parmalat e ai risparmiatori travolti poi dal fallimento.
Per eludere l'articolo 7 dello statuto Figc che vieta il controllo diretto o indiretto di altre società dello stesso settore professionistico, Tanzi, già proprietario del Parma, intestò la partecipazione a Giambattista Pastorello, suo uomo di fiducia.
Per eludere l'articolo 7 dello statuto Figc che vieta il controllo diretto o indiretto di altre società dello stesso settore professionistico, Tanzi, già proprietario del Parma, intestò la partecipazione a Giambattista Pastorello, suo uomo di fiducia.
Quella domenica, penultima giornata di campionato, mentre il Napoli di Corbelli pareggiava in casa con la Roma, il Parma di Tanzi perdeva 1-2 in casa con il Verona di Tanzi, scusate il gioco di parole.
Partita alquanto strana.
Il Verona andò in vantaggio con un rigore di Oddo, concesso per un fallo eclatante di Benarrivo (giocatore il cui procuratore era Federico Pastorello, figlio di Giambattista).
Con quella vittoria il Verona scavalcò il Napoli e lo condannò alla retrocessione in Serie B.
Corbelli che allora gestiva il Napoli con Corrado Ferlaino gridò alla combine "Avevo la tracciabilità dei versamenti di Tanzi a Pastorello e l'elenco dei giocatori scambiati tra i due club. Mi sembrava abbastanza per sollecitare una indagine" racconta oggi reduce da un incontro col pm di Calciopoli Giuseppe Narducci.
Servizio inchiesta di Report.
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