3 gennaio 2014

Napoli da record: 100MLN di profitti in 7 anni

Il Napoli chiude per il settimo anno consecutivo il bilancio in utile. Il rendiconto al 30 giugno 2013 fa segnare, infatti, un attivo di 8 milioni (contro i 14 del bilancio al 30 giugno 2012) soprattutto grazie alla super-plusvalenza maturata per la cessione di Lavezzi al Psg (28 milioni).


Per quanto riguarda il fatturato, va comunque segnalato come la mancata partecipazione alla Champions nella scorsa stagione abbia determinato per la prima volta nella storia decennale della società un rallentamento della crescita del giro d'affari. Un dato da tenere d'occhio per continuare in quel percorso di crescita "equilibrata" e strutturale della società impostato dal presidente Aurelio De Laurentiis che quest'anno festeggerà il decennale alla guida della società rilevata dal fallimento nell'estate del 2004. Nei piani quinquennali del club è possibile mancare la qualificazione alla Champions solo per una stagione per non incrinare l'assetto dei conti. Saltarla due volte in cinque anni costringerebbe altrimenti a un ridimensionamento del progetto. Sempre che si voglia restare fedeli al fair play finanziario Uefa, al quale il Napoli finora ha risposto perfettamente ed anzi è sotto questo profilo tra le società in Europa meglio posizionate, al pari di Bayern Monaco e Borussia Dortmund.I ricavi complessivi del club partenopeo si sono fermati nel 2013 a 151,9 milioni contro i 155,9 milioni della stagione 2011/12. I diritti tv hanno garantito nella stagione 2012/13 ricavi per 65,4 milioni contro gli 85,8 della stagione precedente. Una differenza dovuta alle competizioni internazionali. Mentre i diritti tv nazionali in effetti sono aumentati da 54,2 milioni a 57,2 milioni, quelli relativi all'Europa league (market pool) sono stati pari a 6,9 milioni rispetto ai 29 milioni assicurati l'anno prima dalla più munifica Champions. I ricavi da gare sono calati da 25,1 a 15,1 milioni. Quelli commerciali sono sostanzialmente stabili (da 32,3 milioni scendono a 30,5 milioni). In particolare, le sponsorizzazioni diminuiscono da 26,6 a 22,1 milioni. Gli sponsor ufficiali versano al club di Aurelio De Laurentiis 8 milioni, lo sponsor tecnico Macron circa 7. Licenze e royalties invece aumentano di 3 milioni arrivando a 8,1. Lo sfruttamento del marchio “SSC Napoli” produce proventi per circa 6 milioni e il merchandising 1,8 milioni.


Il bilancio 2013 poi registra proventi radiofonici per 0,5 milioni, per lo sfruttamento dei diritti d'immagine di 2 milioni, per le amichevoli di 1,3 milioni e per la Supercoppa Italiana di 1,6. Le plusvalenze da calciomercato, grazie principalmente alla cessione di Lavezzi al Psg, hanno raggiunto quota 31,6 milioni contro i circa 5 della stagione 2011/12 (il prestito di Gargano all’Inter ha fruttato, per esempio, 1,2 milioni)
Tra gli acquisti più importanti iscritti nel bilancio al 3 giugno 2013 si segnalano quelli di Valon Behrami dalla Fiorentina per 7,2 milioni, di Edu Vargas dalla Universidad de Chile per 6 milioni e quello di Dries Mertens dal Psv per 9,5 milioni. Negli ultimi quattro anni risultano investimenti per quasi 170 milioni.Passando al versante dei costi della produzione saliti da 129,6 a 142,5 milioni, il rafforzamento dell'organico, aumenti contrattuali e premi hanno provocato in particolare un aumento degli ingaggi di 9 milioni, da 57,9 a 66,9 milioni. Il rapporto tra costi del personale e fatturato è comunque sotto controllo, ben al di sotto della soglia del 50% (contro il 70% previsto dai parametri del fair play finanziario).


Altri costi rilevanti hanno riguardato i diritti d’immagine dei calciatori per un milione, l’affitto dei campi sportivi e la concessione dello stadio per 0,8 milioni, e i costi "tecnici" (tra cui scouting e compensi agli agenti) per 3,5 milioni. Gli ammortamenti dei cartellini sono saliti da 27,6 a 35,6 milioni.La solidità del club di De Laurentiis è testimoniata anche dall'assenza di debiti verso le banche e il mondo finanziario. Il totale dei debiti del club è pari a 82,9 milioni (erano 93,1 milioni nel 2011/12). Si tratta soprattutto di debiti verso altri club per 42,9 milioni e di debiti "fisiologici" legati alla ordinaria attività aziendale, come i 13,7 milioni di debiti verso i dipendenti (per gli stipendi), i 4,9 milioni verso la controllante Filmauro, dovuti principalmente al meccanismo del consolidato fiscale, e i 10,4 milioni verso i fornitori.

Fonte: marcobellinazzo.com (Il Sole 24 ore)

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